Partecipare a manifestazioni di piazza è una pratica che mi accompagna dai tempi della scuola. Nella maggior parte dei casi si è trattato di esperienze tranquille, magari con alcuni momenti di tensione ma senza particolari problemi. Alcune volte, però, ho potuto sperimentare l’argomento di cui tratta il libro di Edizioni Malamente, Breve storia dei gas lacrimogeni, e non è mai stata un’esperienza positiva. Il senso di panico mescolato a un vero e proprio ribaltamento delle viscere è pietrificante, ti immobilizza e, in almeno una situazione, senza l’aiuto dei compagni intorno credo mi sarebbe capitato molto peggio. Perché, una volta sparita la nuvola, rischi di trovarti di fronte quelli che te li hanno lanciati e che, mentre cerchi di riprenderti, utilizzano i manganelli su di te. Oltre a questo, già di per se “spiacevole”, anche solo l’esposizione al gas può causare danni prolungati e intossicazione. Non mi ha mai stupito il loro utilizzo e neppure il fatto di essere reputati innocui dai media e da chi non ci si è mai trovato in mezzo. Farli conoscere meglio, lo trovo estremamente utile, soprattutto per non sottovalutarli.
Il libro ha questo pregio: raccontarne la genesi, la pericolosità e il giro di affari che c’è dietro, esattamente come ogni altra arma.
Per questo mi ha fatto molto piacere questa collaborazione con Malamente, una piccola casa editrice con (ancora) pochi titoli ma tutti molto efficaci.